L'unico vantaggio
competitivo sostenibile consiste nella capacità di
apprendere e di cambiare più rapidamente degli altri.
P. Kotler
LA NOSTRA PROPOSTA
CRISI AZIENDALE E
PIANI DI RISANAMENTO E RISTRUTTURAZIONE
Per uscire da una crisi aziendale non bisogna fermarsi ai sintomi!!
Il primo passo indispensabile, per il superamento di un momento di difficoltà o di una vera e propria crisi, è quello di una corretta diagnosi.
La Riforma del Diritto Fallimentare, avviata con il Decreto Legge 14 marzo 2005 n. 351, proseguita con l’impianto normativo del D.Lgs. 9 gennaio 2006 n. 5, ed integrata più volte in questi primi anni di attuazione, da ultimo con il Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 (c.d. decreto sviluppo”), non solo ha introdotto molte significative novità nella disciplina dell’insolvenza, ma anche istituti e strumenti giuridici finalizzati alla soluzione negoziale della crisi d’impresa e operanti al di fuori delle regole tipiche del concorso.
RISTRUTTURARE L'AZIENDA PER COMPETERE!!
Tra i più rilevanti si annoverano senza dubbio gli accordi di ristrutturazione dei debiti disciplinati dall’art. 182 bis L.F. ed i piani di risanamento attestati richiamati dall’art. 67, comma 3, lett. d, L.F..
I primi, mutuando in parte, i cosiddetti “accordi stragiudiziali” e i patti de non petendo ante riforma, si sostanziano in un procedimento negoziale privatistico, caratterizzato dall’incontro delle volontà tra il debitore proponente ed i creditori, in ottica dilatoria o di rideterminazione del debito originario, ove al Tribunale spetta il solo controllo del rispetto dell’iter previsto dalla legge.
Nel caso dei piani di risanamento, invece in assenza di controllo giudiziario, il creditore in crisi può porre in essere un’attività di riprogrammazione del business (con o senza accordi con i creditori), volta al riequilibrio della situazione economica e finanziaria, anche mediante dismissioni di asset o rami aziendali, attraverso l’uso dei più ampi strumenti di corporate finance esistenti.
L’utilizzo dei richiamati istituti giuridici produce effetti che si sostanziano nella tutela dall’azione revocatoria in fase di esecuzione delle operazioni finalizzate al risanamento dell’impresa e, a seguito delle più recenti modifiche normative, anche nella esenzione da alcune fattispecie penali.
Per quanto i nuovi strumenti appena descritti possano innestarsi nell’ambito di contesti liquidatori (si discute se i piani di cui all’art. 67 possono essere anche riferibili ad ipotesi di liquidazione dell’intero business), la ratio evidente che ha ispirato il Legislatore della riforma era quella di favorire i tentativi di salvataggio delle aziende, garantendone la continuità, nell’interesse degli stakeholders, ma anche la tutela indiretta dei più generali interessi sociali, con particolare riguardo ai sempre più delicati temi occupazionali.
Rispetto alle tradizionali ipotesi esecutive/concorsuali, le nuove norme intendono, quindi, favorire la realizzazione di disegni di turnaround, basati sulla capacità di individuare i fattori critici di squilibrio dell’azienda e di proporre soluzioni con impatto positivo nella gestione economico-finanziaria, in un contesto di continuità aziendale.
Una diagnosi corretta che individui i veri punti di forza e di debolezza dell’azienda, è il punto di partenza per superare la crisi e può suggerire, addirittura, opportunità di cambiamento della strategia e/o del posizionamento di mercato o altro, per un più solido sviluppo.
Il presupposto è dunque, individuare lo stato di crisi, correlato all’insolvenza nella sua ampia accezione e la scienza aziendalistica ha – per parte sua ‐ individuato differenti cause e tipologie di crisi aziendale, individuando altrettanti differenti meccanismi di intervento.
A tal fine occorre uno strumento che dopo la comprensione partecipata con lo staff dell’imprenditore delle cause della crisi e la sua natura (economica, finanziaria, strategica, economico/finanziaria, etc) evidenzi la possibilità di un risanamento ed un rilancio, una capacità di generare risorse nel suo core business, di generare un ciclo economico positivo, di rimborsare il debito al fine di supportare la rinegoziazione con le istituzioni finanziarie per dimostrare la validità strategica del business e la sua sostenibilità economico finanziaria.
La nostra proposta, che è sempre personalizzata ad hoc, in linea di massima si articola in 5 fasi principali che sinteticamente possiamo così rappresentare:
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Analisi delle cause della crisi e valutazione delle reali capacità di ripresa dell’azienda. Attraverso un’approfondita analisi della documentazione contabile degli anni precedenti e della situazione attuale, vengono identificate le cause della crisi e le possibili soluzioni per affrontare il peso del debito e i problemi di cassa e liquidità.
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Analisi del posizionamento competitivo: identificazione delle strategie di uscita dalla crisi e sviluppo di un piano di continuità aziendale. Studio e condivisione con l’imprenditore di un progetto che illustri le strategie e le iniziative con cui il management intende uscire dal periodo di crisi e creazione di un elaborato che evidenzi l’impatto finanziario di tali scelte nei successivi 3/5 anni, anche attraverso simulazioni di differenti scenari.
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Stesura della proposta per le istituzioni finanziarie per ottenere il loro supporto. Viene formulata una specifica richiesta alle banche (estensione linee di credito, consolidamento, rinegoziazione rimborso finanziamenti, apertura nuovi finanziamenti …) ed eventualmente ai fornitori.
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Negoziazione con le istituzioni finanziarie. Il processo si chiude con la presentazione del piano ai creditori per ottenerne un riscontro.
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Gestione diretta della crisi:
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- mandati di risanamento aziendale
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- interventi di temporary management
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- ricerca di investitori interessati al rilancio (talvolta investimento diretto dell'Area Partnership).
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Il servizio può essere esteso, se necessario, al supporto nei percorsi giudiziali o extragiudiziali, quali asseverazioni (ex art. 67, art. 182 bis) e concordati avvalendosi della rete di qualificati partners, anche a esterni del nostro studio per una ristrutturazione del debito e/o di un risanamento dell’esposizione debitoria.
Il nostro studio ha operato con successo in molti progetti di risanameinto e ristrutturazione aziendale, alcuni dei nostri consulenti senior se ne occupavano ancora prima che nascesse lo studio associato De Vincenzo and Partners.
In molti casi siamo stati coinvolti direttamente da studi professionali (avvocati e commercialisti) che, dovendo approcciare tematiche al di fuori delle loro competenze, si sono rivolti a noi per avere un supporto di tipo organizzativo, finanziario, industriale e commerciale dall’analisi preliminare del business e dell’azienda, alla redazione del piano industriale e, se richiesto, alla vera e propria gestione della crisi attraverso un’attività di temporary management.
Generalmente, l’ampiezza degli interventi di ristrutturazione aziendale richiede non solo un riposizionamento strategico ed un cambiamento organizzativo ma anche una specifica attenzione agli interessi in gioco e ai risvolti sociali, sindacali, legali, industriali, di internazionalizzazione, di diritto industriale, di partenariato, di ricerca di capitali da gestire attraverso il coinvolgimento e la collaborazione con diversi professionisti in grado di fornire competenze specifiche.
Una delle particolarità del nostro studio anche nei casi di crisi aziendale e data dalla circostanza che i consulenti del nostro studio che seguono il progetto, oltre che offrire le proprie competenze tecniche, possiedono le competenze organizzative e normalmente rappresentano il momento di sintesi e di razionalizzazione delle complesse situazioni, nella consapevolezza che la padronanza della materia deve accompagnarsi alla capacità di gestire e fornire una visione strategica ed organica attenta ai diversi interessi in gioco.
L'esperienza diretta nei progetti di ristrutturazione aziendale ha rafforzato la nostra convinzione che anche la situazione apparentemente più complessa possa essere gestita con buone probabilità di successo, semprechè si possa intervenire in tempo utile per avere maggiori possibilità di procedere al salvataggio dell’avviamento aziendale, dei posti di lavoro e della maggior parte possibile dei valori in gioco per i vari portatori di interessi.
Si tratta quindi di comporre un Business Plan, vale a dire un Piano di Impresa nel quale è sintetizzata e razionalizzata in modo formale un’idea di risanamento, sviluppo e di continuità aziendale o di liquidazione.
Peraltro, in termini schematici, la predisposizione di un piano di risanamento o di ristrutturazione può essere suddivisa e scomposta al suo interno nelle seguenti sei fasi, alle quali corrispondono altrettanti separati documenti concorrenti a formare la proposta anche nella sua veste di progetto destinato all’esterno e che, pur essendo autonome, sono in realtà fra loro concatenate l’una all’altra:
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la raccolta dei dati e delle informazioni inerenti l’impresa;
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le cause della crisi o dell’insolvenza e la riclassificazione dei bilanci;
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la predisposizione del piano industriale o gestionale;
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la predisposizione del piano economico;
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la predisposizione del piano finanziario;
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il prospetto dei flussi totali di cassa.
Il piano elaborato rappresenta in molti casi la base di partenza per l’avvio di tali processi.
Per richiedere ulteriori informazioni, gratuite, compila il “modulo per la richiesta di informazioni” oppure “scrivici”.
* COMPETENZA ORGANIZZATIVA: la capacità di una persona di "[...]pensare alla propria esperienza vissuta, di leggere, di capire il contesto in cui si trova e collocarsi utilmente, realisticamente al suo interno [...]” (Carli R., Paniccia R. M., 1999).